martedì 22 luglio 2008

1592 - 1595: L'ermafrodito


La conoscenza sensoriale

Conoscenza non è certo erudizione. La conoscenza "corporea" procede infatti dall'esperienza/azione, e dalla percezione/contemplazione. L'atto di conoscere è figlio (il frutto) primario dell'emozione della madre (il seno di Maria) e della razionalità logica del padre, che però deve asternersi da ogni forma di interferenza (Giuseppe, il padre putativo). Giuseppe si astiene dall'interferire poiché l'intuizione (il Bambino Gesù) si deve nutrire del latte della Vergine (il lac Virginis), metafora di un processo mentale di sintesi delle sensazioni, delle emozioni e dei sentimenti percepiti dal corpo, per poter crescere e diventare Gesù, "figlio dell'uomo" (la conoscenza logica) e poi Cristo,"figlio di Dio" (la conoscenza simbolica).

Caravaggio giunge a questa sintesi nel 1595 realizzando la "Fuga in Egitto", a conclusione del primo Atto dell'Arte nigrescente (la nigredo della percezione critica) in cui si concentra a risolvere una delle operazioni alchemiche più difficili e cioè (1+2+3+4=10).
Il senso dell'operazione è da rintracciare all'interno della psicologia alchemica che afferma un principio rimasto sepolto sotto la cenere per molti secoli:
"A un mutamento delle modalità della percezione (1) corrisponde un mutamento della qualità dell'intuizione (2) che influisce sulle proprietà della conoscenza (3) che a sua volta determina un mutamento della coscienza di sé (4) a cui corrisponde infine un mutamento del senso di identità (5x2=10).

La prima scoperta di Caravaggio è che lo sviluppo delle facoltà cognitive perseguite attraverso la propriocezione emotiva dei sentimenti corporei (la Via Umida) conduce a uno sdoppiamento del senso di sé in due identità (5x2) capaci di interpretare la Realtà secondo due modalità tra loro complementari. Da una parte c'è il soggetto impegnato nell'azione di vedere (maschile), e quindi di separare chi conosce (il conoscitore) da tutto il resto (il conosciuto). Dall'altra evolve invece l'intuizione di chi si identifica con il vissuto e le proprie emozioni (il femminile) e realizza di essere "uno" con tutto ciò che vede, sente e conosce attraverso i sensi, così che la sua identità passa dall'isolamento all'integrazione per cui, alla fine, conoscere la Realtà significa scoprirsi identici ad essa.


L'ermafrodito

Nel 1593 Caravaggio giunge a risolvere l'operazione algebrica (suggerita da un frate francescano calabrese discepolo di Gioacchino da Fiore) e dipinge il "Fanciullo con canestro di frutta". Il fanciullo è l'emblema di una nuova identità che è maschile quando esercita l'attività di vedere, ma femminile quando esibisce senza pudore le sensazioni (le foglie),le emozioni (l'uva) e i sentimenti del cuore (le mele, le pesche, le susine, il melagrano). Il fanciullo rappresenta quindi un primo livello di integrazione delle facoltà della percezione "femminile" all'interno del metabolismo cognitivo "maschile" che si concretizza nell'identità dell'Ermafrodito, emblema spirituale di chi realizza la fusione delle qualità percettive di entrambi i sessi.

L'Ermafrodito individua uno stadio superiore di consapevolezza delle parole e delle immagini che strutturano la Realtà visibile ( i fatti) e invisibile (i sentimenti umani). Ma la Realtà non è una immagine, non è una mappa, è il "Territorio", è il campo d'indagine in cui si proietta il desiderio dell'anima di costruire un mondo dominato da significati sensibili al corpo.
In un dipinto è possibile inserire la Mappa di un territorio, ma non la Realtà, e a Caravaggio non rimane che collocare l'Ermafrodito all'interno di una struttura triangolare, a rimarcare con chiarezza di aver messo un "segno" forte nella Mappa, per comunicare il suo passaggio all'interno del Terristorio spirituale (la Realtà alchemica) che sia riconoscibile da tutti (i veri alchimisti).

La Realtà non può essere comunicata verbalmente. A tale proposito i taoisti ripetono: "Coloro che sanno non parlano; coloro che parlano non sanno". La Realtà è un Territorio costellato di simboli che possono essere colti durante il mutamento dell'identità ermafrodita e androgina. L'esperienza artistica (ermafrodita) e l'alchimia dell'arte (androgina) si colloca all'interno di questo orizzonte. A tutti gli altri esseri che si identificano nel proprio sesso, la strada è preclusa

Nessun commento: