venerdì 18 luglio 2008

1. La filosofia di Caravaggio



Non è possibile comprendere l'opera di Caravaggio se non si conoscono a fondo i principi alchemici che ispirano tutta la sua opera. Anche nelal mitologia greca Azione (Marte) e Percezione (Venere), Azione estetica (Apollo) e percezione simbolica (Diana) strutturano una serie di archetipi universali in grado di dipanare la matassa subconscia (il filo di Arianna) generate dagli istinti, dalle pulsioni e dalla libido "irrazionale" (il Minotauro), e cioè priva delle "ragioni del corpo" che hanno fondamento nel corpo femminile.

Gli alchimisti del Seicento sintetizzarono la Gnosi in una breve frase: "Del Maschio e della Femmina, e avrai la Pietra dei Filosofi" e tracciarono sul muro di mattoni, metafora della costruzione della coscienza alchemica, un cerchio che racchiude il corpo nudo di Adamo (Il Sè fisico) ed Eva (il Sè psichico). L'Arte di Caravaggio esplora attraverso le potenzialità percettive del Sè psichico, chiamata la "Nostra Donna" dagli alchimisti, i tre campi d'indagine concessi al "filo del Se" che si congiunge mediante l'unione "alchemica" di Azione simbolica (il Re) e Contemplazione simbolica (la Regina).

Dopo aver meditato abbastanza su questa semplice e sintetica prenmessa l'artista può intuire il senso della Grande Opera realizzata da Caravaggio e affrontare con sufficiente cognizione di causa lo studio delle "Dodici Chiavi de la filosofia" sintetizzate da Frate Basilio Valentino verso la metà del Cinquecento.

Caravaggio è forse ispirato dagli scritti di Frate Basilio. Non si può averne una certezza assoluta e tuttavia non serve a nulla poterlo dimostrare. E' interessante tuttavia riscontrare che "Arte e Filosofia" sono sempre stati fonte di ispirazione uno per l'altro. Infatti se consideriamo la Filosofia come una forma di azione simbolica (il Re) con cui la Coscienza opera nella Realtà, e l'arte come un esercizio specialistico realizzato dalla Percezione Simbolica (la Regina), è ragionevole ipotizzare che la "Prima Chiave" di Frate BAsilio possa aprire a nuove e inaspettate suggestioni.


Chiave I: Il Re e la Regina

A questo punto non resta che porci la domanda su quale possa essere la Filosofia del XXI secolo in grado di ispirare una nuova corrente di artisti alchimici? LA risposta è sempre la stessa da millenni. La "filosofia del Sè" è l'unica in grado di porre fine definitivamente alle illusioni suscitate dalla religione e dalla scienza. Non può esserci una fede nel Dio trascendente (il Se universale) se non si conquista una fede certa nelle funzioni liberatrici del Dio immanente (il Se individuale). Fino a che non avremo compreso il "ruolo salvifico" svolto dall'Arte, non potremmo concepire e sperimentare nessuna vera esperienza di trasformazione individuale, materiale e sociale.

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